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20/11/2015

I segreti della cristallizzazione pavimenti

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Nelle nostre case esistono superfici, o pavimenti di diversi tipi e materiali, possono essere le più comuni ceramiche, parquet o marmi, per citarne solo alcuni. Chiaramente ciascuna di queste superfici merita una cura speciale e dei trattamenti unici.

Oggi analizzeremo un trattamento speciale come la cristallizzazione pavimenti.

Innanzi tutto su che tipo di pavimenti si può effettuare la cristallizzazione?

Il primo requisito è che il pavimento sia una superficie definita “dura”. Cosa significa? Per capirci, i cosiddetti “pavimenti duri” sono tra i più diffusi, e sono costituiti da pietre naturali, da agglomerati in pietra di origine calcarea o da impasti di materiali di diversa estrazione. Ma è certamente il marmo una delle pietre naturali più frequentemente impiegate nella realizzazione delle superfici calpestabili. Vi sono poi anche il travertino, il granito e l’ardesia che trovano moltissime applicazioni. Tutti questi materiali sono estratti da cave, e possono essere sottoposte a quattro principali tipologie di interventi manutentivi: la levigatura (effettuata in fase di posatura), la finitura tramite piombatura, l’inceratura e la cristallizzazione, di cui parleremo ora.

Ora, tutte queste superfici hanno una caratteristica in comune, sono fisicamente resistenti ma chimicamente vulnerabili, e per questo richiedono interventi professionali di manutenzione.

Il marmo è infatti una roccia cristallina, compatta e lucidabile, costituita in prevalenza (fino all’80/90%) da carbonato di calcio (CaCO3), ma anche da minerali di diversa durezza che conferiscono alla pietra le sue tipiche gradazioni cromatiche e per questo è senza dubbio un materiale resistente, ma essendo chimicamente vulnerabile, necessita di particolari cure in termini di pulizia e manutenzione.

Vi sono diversi gradi di manutenzione.

Una prima manutenzione ordinaria che va eseguita quando ci sono evidenti segni di calpestio con inizio di abrasione o comunque quando inizia ad essere visibile una patina grigia, a cui si può rimediare con un intervento di pulizia di fondo.

Vi è poi la manutenzione straordinaria, che va eseguita quando i segni di abrasione sono ben più profondi o quando alcuni eventi (inondazioni, opere di muratura, ecc.) danneggiano gravemente la superficie marmorea. In questo caso si effettuerà la lucidatura della superficie, a pavimento asciutto (solo con cere, senza l’impiego di acqua o solventi liquidi) impiegando lucidatrici ad alta velocità (1000/3000 giri). Equipaggiata con spazzole morbide a disco, la lucidatrice è una macchina progettata per sfiorare il pavimento senza produrre attrito: un eccessivo calore finirebbe infatti col “bruciare” le superfici più delicate.

Vi è infine la cristallizzazione pavimenti, tecnica di manutenzione straordinaria dei pavimenti marmorei e di tutte le superfici a base di carbonato di calcio. Possiamo definirla come una forma di “erosione controllata” dello strato superficiale rovinato o opacizzato del pavimento. Consiste infatti nell’asportazione di una patina impercettibilmente sottile di superficie così da restituire l’originale lucentezza garantendo tra l’altro una maggiore resistenza.

Il risultato finale è assicurato da una duplice azione: da un lato quella fisica della monospazzola la macchina tradizionalmente impiegata per questa operazione e dall’altro quella chimica prodotta dai cosiddetti cristallizzanti.

La cristallizzazione pavimenti va svolta in diverse fasi:

La prima attraverso un Lavaggio di fondo e la deceratura, questo perché se vogliamo che il processo di cristallizzazione abbia luogo, il cristallizzante deve venire a diretto ed esclusivo contatto con il marmo, per questo è necessario un lavaggio preliminare di fondo con macchine monospazzola, deceranti e detergenti per neutralizzare la superficie riportandola a pH 7, un valore neutro.
Poi a luogo la cristallizzazione pavimenti vera e propria. A pavimento perfettamente asciutto si vaporizza una piccola quantità di cristallizzante (10/12 ml/mq) e si lavora con la monospazzola un metro quadro per volta sino all’asciugatura completa di tutta la superficie.

Infine, l’ultima fase è l’eliminazione delle tracce residue per mezzo di una monospazzola con disco morbido (bianco o beige). Negli angoli più difficili si effettua manualmente una scopatura ad umido con garze in cotone montate su appositi attrezzi lamellari.

Ma in effetti cosa succede al nostro pavimento in marmo con la cristallizzazione?

Come abbiamo visto vi sono tre fattori che operano assieme. Il prodotto che agisce chimicamente, il disco rotante che tratta la superficie e il peso della macchina che, premendo il disco sul pavimento, genera attrito e dunque calore. Ora, questo calore innesca una reazione con il carbonato di calcio contenuto nel marmo e il composto acido, creando in superficie uno strato salino duro, insolubile e lucido che dona al pavimento lucentezza e resistenza al calpestio e alla pulizia.

In questo modo con la cristallizzazione il pavimento non è semplicemente lucidato, ma la sua composizione chimica di superficie viene modificata.

Se vuoi ulteriori informazioni o un preventivo non esitare a contattarci, saremo felici di soddisfare ogni tua curiosità, per telefono (+39 045 513784), o nella nostra sede di Dossobuono (Verona) in Via Centurare 50. https://www.eurocleanservizi.com/

I nostri più cari saluti

                 Il Team di Euroclean servizi srl